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I pirati : chi erano ?

Chi erano i pirati? Temerari che assaltavano i galeoni e li depredavano dei loro tesori? Brutali ladri dei mari che non mostravano nessuna pietà verso le loro vittime?Audaci avventurieri che finanziavano i loro viaggi per mare con i saccheggi? Ebbene si, i Pirati erano tutto questo...e anche di più.

Un po' di storia...

Verso la metà del XVII secolo, le imprese dei pirati attorno alle isole e coste del Mare delle Antille incutevano paura. Tra costoro, vi erano i Bucanieri. Questo nome venne dato dapprima agli abitanti di Haiti, che erano bianchi di origini diverse che si erano stanziati nell'isola come coloni. Essi mangiavano carne che facevano affumicare sul boucan, apparecchio costituito da pali, usati appunto per questo scopo. Dal nome boucan derivò poi quello di Bucanieri. Dapprima essi furono semplici cacciatori e pastori, poi gli Spagnoli fecero razzie e stragi sull'isola, tanto che questa divenne povera di prodotti e di selvaggina. Allora ciò che i Bucanieri non trovarono più nei boschi, lo cercarono altrove, specialmente sul mare.


Gli Inglesi che si trovavano fra i Bucanieri si chiamavano freebooters (saccheggiatori), da cui derivò il termine francese filibustiers e l'italiano filibustieri. Per un certo tempo i bucanieri erano distinti dai Filibustieri, ma poi i due nomi servirono a designare indifferentemente i pirati delle Antille e i pirati in generale..

Nei primi decenni del XVII secolo, mentre in Europa la Francia e l'Inghilterra cercavano di contrastare la potenza della Spagna con guerre continue, nel Mar dei Caraibi due vascelli corsari cercavano approdo contemporaneamente sulle coste di un'isola, detta di San Cristoforo (nei pressi della Giamaica). Una nave era di nazionalità inglese ed era comandata da Sir Thomas Warner, l'altra, francese, era guidata da un nobile di origine normanna, monsieur d'Enanbue. I corsari decisero di stabilirsi sull'isola e di convivere fraternamente, avendo trovato il suolo molto fertile e gli indigeni (di stirpe caribbica) affatto ostili; per alcuni anni i novelli coloni rinunciarono a corseggiare il mare per dedicarsi all'agricoltura, ma all'improvviso furono attaccati e trucidati da una squadra spagnola che rivendicava, a nome della madrepatria, tutte le isole del Golfo del Messico.

I pochissimi superstiti trovarono rifugio su un'isoletta detta "La Tortue" (la Tartaruga) perché, vista da una certa distanza, somigliava vagamente a questo rettile; posta ad una certa distanza dall'isola di Santo Domingo e fornita di un comodo porto naturale, risultava facile a difendersi e costituiva un rifugio ideale. I poveri disperati che erano riusciti a sfuggire alla ferocia spagnola divennero ben presto l'incubo dei loro assalitori; mentre alcuni, d'indole più pacifica, si dedicavano alla coltura del tabacco, gli altri, animati da sete di vendetta e dall'avidità, tornavano a corseggiare il mar delle Antille.

La fama della Tortue si diffuse in tempi brevissimi ed attirò numerosi avventurieri anche dall'Europa: marinai, ex soldati, spostati, ma anche figli cadetti di famiglie nobili, attirati dalle tanto favoleggiate fortune e tesori delle Americhe. Non trovando sull'isola i tesori vagheggiati, tornavano sul mare a compiere razzie di ogni tipo. Queste continue scorrerie esasperarono gli onesti abitanti di Cuba e di santo Domingo, che pensarono di sbarazzarsi una volta per tutte di quei ladri di mare. Approfittando di un momento propizio in cui la Tortue era senza guarnigione, la assalirono senza grande dispiegamento di forze e tutti coloro che caddero nelle loro mani furono impiccati.

I filibustieri che in quel momento erano in mare per compiere qualcuna delle loro losche imprese, furono costretti a riparare nelle foreste di santo Domingo, ma giurarono vendetta. Per sopravvivere si adattarono alle usanze degli indiani Caribi: cacciavano la selvaggina e la ponevano ad affumicare sulle griglie chiamate "barbacoa" (da cui il nostro termine barbecue), il luogo in cui erano poste si chiamava "bucan" e l'azione "bucanier", che poteva significare sia arrostire che affumicare, da qui il nome bucanieri.

Tiratori abilissimi, ben presto i bucanieri si unirono in una sorta di confederazione e ripresero a tormentare gli altri isolani. In quest'epoca bucanieri e filibustieri decisero di unire le loro forze sotto il nome di "Fratelli della Costa", fecero ritorno alla Tortue, che divenne il loro covo, ma molto più temuto e potente di quello di prima, sotto il governatorato di monsieur d'Orgeron, mandatovi dal re di Francia. L'audacia dei pirati aumentò considerevolmente, essi arrivarono ad assalire i galeoni spagnoli e, non di rado, a saccheggiare le città costiere, spedizioni che, nel caso di H. Morgan, erano autorizzate da un fantomatico governo inglese.
Definiti dalle loro vittime esseri demoniaci, erano indubbiamente degli uomini coraggiosi noncuranti della morte, che di rado risparmiavano i vinti, come del resto non erano risparmiati, salvavano solo i prigionieri di un certo rango per ricavarne lauti riscatti.